La sperimentazione dei veicoli con "pilota automatico" è più avanzata nel settore del trasporto merci
A livello mediatico spesso sembra che i progressi tecnologici del mondo del trasporto passino in secondo piano rispetto a quelli compiuti da quello automobilistico. In realtà sappiamo bene che non è così, anzi, molte tecnologie oggi diffuse sulle automobili (dai filtri per abbattere i NOX con urea applicati ai motori a gasolio ad alcuni dispositivi di sicurezza) sono passati ben prima dai "pesanti".
Stesso discorso vale per la guida autonoma: se molte vetture oggi vantano sistemi di assistenza di livello 2 (l'unico ammesso ad oggi dalle norme di circolazione in molti Paesi tra cui l'Italia), il settore del trasporto merci e della logistica è in realtà molto più avanti nella sperimentazione
Già sulla strada
Molti dei principali costruttori di veicoli pesanti, da Mercedes-Benz Trucks a Volvo Trucks e Scania, hanno già avviato programmi sperimentali con piccole flotte su tratte prestabilite e addirittura costruito prototipi privi di cabina. Tuttavia, il collaudo su strada è per ora limitato a tratte brevi, prestabilite in aree poco trafficate, principalmente negli Usa, uno dei pochi Paesi in cui la circolazione di livelli avanzati di guida autonoma è consentita.
Gallery: Volvo Truck Vera Project
Il limite tecnologico è ancora rappresentato dalle infrastrutture: per raggiungere una piena efficienza, infatti, è necessario che si sviluppi la comunicazione non soltanto interveicolare ma anche tra veicoli e infrastrutture, in modo da avere un monitoraggio attendibile e puntuale del traffico (non soltanto dei veicoli stessi). Cosa che per ora rende impossibile utilizzare veicoli autonomi nel traffico urbano, anche se esistono studi per possibili applicazioni a breve termine in aree pedonali, con mezzi elettrici programmati per le consegne al dettaglio.

Anche Per questo motivo, il grosso della sperimentazione al momento riguarda la movimentazione delle merci all'interno di aree chiuse come cantieri, magazzini logistici e strutture portuali, dove il traffico è limitato e controllato. Alcune Case, come Nissan, hanno iniziato a utilizzare prototipi a guida autonoma per spostare componenti all'interno nelle fabbriche, utili a sviluppare modelli di intelligenza artificiale in grado di coordinare i movimenti di più mezzi e calcolare il percorso migliore per collegare le postazioni.
Verso il trasporto "indipendente"
La guida autonoma dei veicoli pesanti è vista anche come una possibile soluzione al problema della carenza di autisti che affligge il settore in controtendenza con l'aumento del traffico di merci. Non a caso anche aziende non costruttrici ma attive nella fornitura di servizi sono interessate alla guida autonoma applicata alla logistica come da Google e Uber, che con accordi e acquisizioni si sono avvicinate allo sviluppo di soluzioni integrate.