Semi il camion 100% elettrico di Tesla piace. Non si sa, però se piaccia l’oggetto o l’idea che l’oggetto rappresenta. Fattostà che a Elon Musk stanno arrivando le prime centinaia di prenotazioni, o meglio di pre-ordini, che se, se non altro, portano un po’ di liquidità nelle casse di Tesla.

Questo interessamento ha portato la Società californiana a innalzare il deposito per il pre-ordine dagli iniziali 5mila a 20mila dollari. Tanti, dunqe ne ha spesi Pepsico LTD, il colosso delle bevande e degli snack che ha opzionato 100 Semi per un valore complessivo di 2 milioni di dollari

Pepsico in buona compagnia

Il gigante della cola, però, non è stato né il primo né l’ultimo a interessarsi al camion elettrico. Il sito statunitense jalopnik infatti ha redatto una lista (periodicamente aggiornata) di tutte le aziende di trasporto (e non) che hanno "bloccato" almeno un Semi tra queste nomi come: Sysco, J. B. Hunt, Walmart, ma anche l’italiana Fercam o Girteka logistica e DHL.

L'intenzione di avere uno o cento Semi in flotta corrisponde, da un lato alla volontà di abbassare il grado di impatto ambientale complessivo e dimostrarsi virtuosi, magari per accedere ad agevolazioni fiscali, dal'altro si tratta di una mossa pubblicitaria che attraverso un investimento tutto sommato contenuto garantisce una visibilità difficilmente raggiungibile attraverso canali tradizionali.

Il record di UPS

Il pre-ordine della Pepsico è stato il più importante fino a quando non è arrivata la notizia di quello di UPS che ha "fermato" 125 Semi andranno ad ampliare l’estesa flotta di veicoli a carburante alternativo e tecnologia avanzata di UPS che comprende furgoni e camion alimentati a elettricità, gas naturale, propano e altri carburanti alternativi. I 125 truck elettrici contribuiranno all’obbiettivo dell’azienda di ridurre del 12% entro il 2025 le emissioni di gas serra generate dalle spedizione via terra, a livello globale.

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