L'Italia è l'eccezione positiva in Europa, dove l'ACEA, l'associazione dei costruttori, ha rilevato una flessione delle vendite di veicoli commerciali (leggeri, pesanti e autobus) in tutti i grandi Paesi. Il calo di ottobre è stato del 2,4% con poco più di 185mila unità immatricolate. Il saldo negativo dello scorso mese interrompe un trend di crescita che andava avanti da febbraio del 2015. Nel Belpaese la domanda, sostenuta dal super ammortamento, è schizzata del 48% con quasi 21mila veicoli. Nell'ottobre di un anno fa il mercato non avrebbe potuto essere più diverso: in Germania (-15% lo scorso mese) era stato consegnato più del doppio dei veicoli targati in Italia, 33mila contro 14mila.
CRESCITA QUADRUPLA IN 10 MESI
Anche il bilancio dei primi dieci mesi del 2016 ha un fortissimo accento italiano. Malgrado la flessione di ottobre il saldo resta largamente positivo: +11,6% a quota 1,9 milioni di veicoli consegnati. Solo che in Italia è stata contabilizzata una crescita quadrupla, +41% (oltre 149mila unità). Anche i volumi degli altri grandi mercati continuano ad essere preceduti dal segno "+": Spagna (+10,8%), Francia (+8,3%), Germania (+8,1%) e Regno Unito (+2,1%).
DOPO 37 MESI VENDITE LCV IN FLESSIONE
Il calo della domanda dei veicoli commerciali leggeri è stato più contenuto rispetto a quello complessivo: -0,8% (150.189), con un'incidenza di oltre l'81% sul totale. Dopo tre anni (37 mesi, per la precisione) si ferma così il trend ininterrotto di crescita. Nessun mercato è cresciuto quanto l'Italia: +47,7% con 18.600 LCV targati. I grandi mercati sono tutti negativi, fra il -13,2% della Germania ed il -4,5% del Regno Unito.
SALDO ANCORA ATTIVO PER IL 2016, +12%
Tra gennaio e ottobre sono stati consegnati poco meno di 1,573 milioni di veicoli commerciali leggeri, che significano sempre un aumento delle registrazioni vicino al 12%. Con il suo tasso di espansione del 42,2%, l'Italia (oltre 149mila immatricolazioni) non è seconda a nessuna. La Slovenia (nemmeno 8mila veicoli nuovi targati), seconda, si ferma al +32,2%. Positivi i grandi mercati: Spagna (+10,8%), Germania (+9,7%), Francia (+8,0%) e Regno Unito (+2%).