La sicurezza sulle strade si può aumentare anche con segnali acustici appropriati. Scania ha avviato uno studio per monitorare le onde cerebrali degli autisti e capire quali possano essere gli avvisi sonori che innescano le reazioni giuste. Una prima analisi è stata condotta in collaborazione con l'istituto di ricerca tedesco Max Planck.


TEST PER 25 MINUTI CON 16 AUTISTI
A Tubinga, attraverso la sezione di cibernetica, l'attività cerebrale di sedici professionisti del volante è stata tenuta sotto controllo nel corso di una simulazione durata 25 minuti durante i quali sono stati riprodotti diversi segnali acustici: alcuni dei quali irrilevanti. Agli autisti, ai quali sono stati applicati sessantquattro elettrodi sulla testa, veniva chiesto di premere un pulsante non appena avessero riconosciuto uno dei dodici avvisi sonori di rilievo.


"PIÙ FATICOSO CHE GUIDARE"

L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere quali siano i suoni che attirano maggiormente l'attenzione di chi guida, indipendentemente dai fattori culturali. Rumori comuni in alcune zone o in alcuni Paesi non lo sono necessariamente in altri. "È stato estremamente stancante, molto più che guidare in una situazione normale", ha sottolineato Jeffrey Joslin, uno degli autisti che ha preso parte al test.


INNESCARE LA REAZIONE GIUSTA

"Un segnale acustico consente all’autista di effettuare o meno una determinata azione", ha assicurato Christiane Glatz, ricercatrice in neuroscienze cognitive presso l’istituto. "Se funziona correttamente dovrebbe essere compreso immediatamente e senza alcuna ambiguità. Non dovrebbe richiedere quindi alcuna riflessione. I comandi vocali potrebbero essere compresi in modo ancora più chiaro, ma richiederebbero un maggior impegno mentale per essere elaborati, rispetto a segnali acustici che ci sono familiari".