Più coppia e meno emissioni. Peugeot annuncia il trasferimento della tecnologia BlueHDi sui motori a gasolio 2.0 che equipaggiano Boxer. Il veicolo commerciale beneficia così del rodato sistema che tratta fino al 90% degli ossidi di azoto e la quasi totalità del particolato già montato dal 2013 sulle berline e sui SUV della casa del Leone. Il sistema è basato sull'SCR (Selective Catalytic Reduction) montato a monte del filtro antiparticolato ed impiega l'additivo AdBlue. Il serbatoio da 15 litri assicura un'autonomia attorno ai 10.000 chilometri.


TRE LIVELLI DI POTENZA

La gamma Euro 6 è articolata su tre livelli di potenza. Il costruttore assicura che le unità Blue HDI consentono anche di "ottimizzare i consumi e le emissioni di CO2". Il propulsore da 2.0 litri è disponibile da 110, 130 e 160 CV. Le coppie sono di 300, 340 e 350 Nm con un aumento rispettivamente di 50, 20 e 10 Nm. Tutti i motori sono abbinati aa un cambio manuale a sei marce.


CONSUMI A PARITRE DA 6,1 L/100 KM
Fra i furgoni di grandi dimensioni, Peugeot "certifica" per Boxer un livello di “consumi record nel segmento” a partire dai 6 l/100 km (158 g/km di emissioni di CO2) nella migliore delle configurazioni possibili. Il valore rappresenta una riduzione di 1,1 l/100 km e di 30 g/km di CO2 nella versione da 130 CV a fronte di carico utile e velocità massima invariati. Per il motore da 110 CV, gli ingegneri del Leone sono riusciti a migliorare accelerazione e ripresa.


SEVERI TEST NELLA CAMERA CLIMATICA

Le versioni 2.0 L BlueHDi di Peugeot Boxer hanno sono state testate per oltre 10mila ore sui banchi di prova con 1,3 milioni di esami specifici rappresentativi di utilizzi intensi di veicoli commerciali che hanno riguardato la durata del turbo e del collettore di scarico, prove con il 50% di carico in più rispetto alle auto, test nella camera climatica a -30 gradi con 6.000 cicli di shock termici in più rispetto alle auto, pari ad un ciclo di vita di 15 anni particolarmente duro.