In controtendenza rispetto al dowsizing imperante, il VW Amarok abbandona il 2.0 TDI a 4 cilindri in favore del 3.0 V6 TDI. Un propulsore ben noto all'interno del Gruppo e che, in varie configurazioni, equipaggia diverse Audi e VW. Nel caso dell'Amarok, le potenze disponibili sono tre: 163 (non disponibile in Italia), 204 e 224 CV. La "strana" scelta di aumentare la cilindrata, dicono i manager di VW Veicoli Commerciali, è legata alla richiesta dei clienti, che da veicoli come questo desiderano tanta coppia e subito disponibile.


COME È

Imponente, come un pick-up di queste dimensioni dev'essere: lungo 5,25 metri e largo 2,23 (specchietti compresi), cambia leggermente nel design. Il frontale ospita nuovi gruppi ottici con elementi squadrati invece che arrotondati e il paraurti anteriore ha nuove linee orizzontali. Per il resto, il passo è ovviamente invariato rispetto al 2.0 TDI (3,097 metri), mentre l'area di carico è pari a 2,52 m2 (1,44 m x 1,2 m x 1,0 m). Il peso a vuoto? Parte da 1.857 kg e arriva a oltre 2.200 kg, mentre il massimo carico ammesso è compreso fra 2.820 e 3.080 kg. Cambiano leggermente anche gli interni, caratterizzati anch'essi da linee più orizzontali e da una plancia dall'aspetto molto automobilistico. Di simile alle auto c'è anche la posizione di guida: si trova a parecchi cm in più dall'asfalto, ma l'allineamento di volante, sedile e comandi principali ripropone l'ergonomia delle auto Volkswagen, dunque è ottima. Non manca inoltre un evoluto sistema di infotainment dotato, tra gli altri, di App Connect, Guide & Inform e Car Net, che permettono di connettere il proprio smartphone al veicolo, di ritrovarne le funzionalità all'interno dello schermo centrale e di avere accesso a servizi di informazioni basate sul web.


COME VA

Il vero protagonista, fin dai primi metri, è il nuovo turbodiesel 3.0 V6 con 24 valvole, alberi a camme in testa e distribuzione a catena (cambio lubrificante ogni 40mila km e la "promessa" di 300mila km senza problemi): fluidissimo rispetto al 2.0 TDI, quasi non si sente che sia un Diesel. E poi fa scattare in avanti l'Amarok al minimo movimento del pedale del gas: i 550 Nm di coppia disponibili già al di sotto dei 1.500 giri si sentono tutti, al punto che fanno sembrare un'inezia le oltre due tonnellate dell'Amarok Highline che ho guidato. Il peso si avverte invece tutto non appena si affronta una curva: complici anche il baricentro altro e le sospensioni morbide, il pick-up tedesco invita a prendere le curve con molta calma. La grande coppia del motore torna protagonista nell'uso offroad: sul percorso di prova predisposto da Volkswgen, con due tratti di salita molto ripidi, l'Amarok si è arrampicato senza indecisioni, grazie anche alla trazione integrale con differenziale posteriore bloccabile. La versione da me provata era dotata di cambio automatico e di 4x4 permanente; per i più esigenti è disponibile anche il 4x4 inseribile, abbinato al cambio manuale con ridotte (la versione a trazione solo posteriore non è disponibile in Italia). Una configurazione adatta all'uso davvero estremo: già la prima marcia molto corta dell'automatico a 8 marce, infatti, unita alla prontezza del motore, consente di venire fuori anche dalle situazioni più difficili.


CURIOSITÀ

Si chiamano ergoComfort e sono i sedili disponibili come optional sull'Amarok. Grazie a 14 modalità di regolazione elettriche, si adattano a guidatori di ogni altezza e "larghezza". Premendo un pulsante, per esempio, si può modificare lunghezza e altezza, si può agire sull'altezza e sullo spessore del supporto lombare, ma soprattutto la loro conformazione ergonomica ha vinto il sigillo di qualità dell'associazione AGR, la Campagna per la Salute della Schiena.


QUANTO COSTA

I listini italiani non saranno disponibili prima dell'estate inoltrata, ma il prezzo di partenza in Italia sarà compreso fra 35.000 e 36.000 euro (IVA esclusa). Offerto solo con trazione integrale e con i due motori più potenti, sarà disponibile nelle concessionarie a partire da ottobre.