Il primo pneumatico "alternativo" realizzato con mescole a base di gomma naturale ottenuta dalla guayule, un arbusto il cui nome scientifico è Parthenium argentatum, è stato prodotto in Italia da Bridgestone. Il prototipo era stato fabbricato presso il Centro Tecnico Europeo (TCE) di Roma all'inizio dell'estate. La gomma guayule era stata impiegata anche per battistrada, fianco e tallone.

"UN PASSO AVANTI"
Bridgestone ha adesso ufficializzato un "passo avanti nell’applicazione della pianta di guayule nel settore degli pneumatici". In una nota ha annunciato di "aver prodotto con successo presso il Technical Center di Tokyo i primi pneumatici contenenti gomma naturale derivata esclusivamente da guayule, una pianta tipica di alcune zone aride, coltivata da Bridgestone nel Biorubber Process Research Center di Mesa (Arizona).

114 ETTARI DI COLTIVAZIONE

Lo sforzo di Bridgestone è stato globale perché coinvolge almeno tre continenti, visto che nel 2013 aveva investito in Arizona, negli Stati Uniti, per l'acquisizione di 114 ettari destinati alla Agro Operations Resarch Farm, sia per l'applicazione di metodi avanzati nella coltivazione sia per sviluppare tecniche dedicate alla produzione della guayule, sia al BPRCR per mettere a punto l'utilizzo dell'arbusto nella fabbricazione di gomme.

ARBUSTO CHE CRESCE IN ZONE ARIDE

Anche se i primi pneumatici Bridgestone con mescole di guayule sono per auto, non sono escluse ulteriori applicazioni in altri segmenti merceologici. La Parthenium argentatum è un arbusto della famiglia delle asteracee tipico del Messico e della parte meridionale degli Stati Uniti che già oggi viene impiegato come fonte alternativa al lattice ipoallergenico e anche al posto della gomma naturale da Hevea brasiliensis (90% della gomma naturale a livello globale).

PRODUZIONE CHE TUTELA L'AMBIENTE
Bridgestone punta a una produzione più sostenibile, anche dal punto di vista territoriale e la guayule potrebbe rappresentare una alternativa. La pianta cresce nelle regioni aride e consente di ridurre lo sfruttamento delle aree tropicali, proteggendo la biodiversità. Bridgestone, informa una nota, "continua l’attività di ricerca anche su altre materie prime, più sostenibili degli attuali materiali derivati dal petrolio, con l’obiettivo, entro il 2050, di realizzare pneumatici solo con materiali completamente sostenibili".